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Venerdì, 07 Dicembre 2018 11:37

Ordinazione episcopale di Mons. Martin Boucar TINE, sss

Bolla Pontificia

Papal BullFrancesco vescovo, Servo dei Servi di Dio, al diletto figlio Martin Boucar Tine, sodale della Congregazione del Santissimo Sacramento e Vicario Generale della medesima, nominato Vescovo di Kaolack, invia saluto e Benedizione Apostolica.

Desideriamo esercitare con diligenza il Nostro ufficio di Pastore supremo del gregge universale del Signore, perché il popolo di Dio sia fornito di aiuti spirituali quanto più possibile.

Perciò da quando il Venerabile Fratello Benjamin Ndiaye ha lasciato la Chiesa di Kaolack, per passare alla sede metropolitana di Dakar, perché non fosse atteso ulteriormente un responsabile di quella giurisdizione, siamo ricorsi con vero animo fiducioso a te, figlio diletto, che, fornito di solida fede e dottrina, pensiamo gestirai con efficacia un buon lavoro di Presule.

Pertanto, ricevendo la consulenza della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, con la Nostra Potestà Apostolica, ti nominiamo Vescovo di Kaolack, con tutti i diritti e doveri aggiunti, che con il tuo stato e le tue finalità sono connessi alle prescrizioni dei sacri canoni.

Prima di ricevere la consacrazione episcopale fuori Roma nel luogo popolare che vorrai, è pure necessario che tu faccia la professione di fede ed il giuramento di fedeltà verso di Noi e i Nostri Successori, secondo le leggi della Chiesa.

Esortiamo inoltre che informerai della tua elezione il clero e il popolo credente, tutti, perché ti ricevano bene, come uno che arriva come maestro e guida, ti accolgano a braccia aperte considerando a loro volta l’operoso servizio a beneficio dei fedeli, perché i loro animi siano rafforzati e sostenuti.

Dato a Roma, presso S. Pietro, il giorno 25 del mese di luglio, nell’anno del Signore 2018, sesto del Nostro Pontificato.

Cathedral Kaolack


L’Emblema episcopale

L’emblema episcopale del 4° vescovo di Kaolack, Mons. Martin Boucar Tine, si compongono di simboli sia culturali sia religiosi come la spiga dei cereali, la croce, la brocca d’acqua e il panno bianco. Presenta anche i colori della bandiera senegalese e il suo motto episcopale. Mons. Martin Tine spiega anche il motivo per il quale ha scelto di mantenere la croce e l’anello SSS. Ecco dunque le sue spiegazioni.

Coat of arms Bp Martin Tine fr sL’emblema episcopale è un insieme di simboli con i quali il Vescovo manda un messaggio sia della sua persona, sia del come intende rispondere alla missione pastorale che il Signore e la Chiesa gli hanno affidato. I simboli possono andare dai colori fino agli elementi culturali del territorio, passando per quelli della religione cristiana. Per presentarci, ci siamo basati essenzialmente su questi tre elementi: colori, elementi culturali, elementi religiosi.

La Croce rossa

La nostra fede cristiana ha il suo fondamento nel Mistero pasquale di nostro Signore Gesù Cristo, morto e risorto, la Buona Novella che siamo chiamati ad annunciare e ad esserne testimoni perché tutti giungano alla salvezza. Il Mistero pasquale è il cuore della esistenza cristiana personale e comunitaria. Viene rappresentato con la Croce rossa, al centro dell’emblema. Il Mistero pasquale è celebrato ogni giorno nella e dalla comunità cristiana per la sua vita  e per la sua unità nel Cristo.

Il miglio e il sorgo

L’Eucaristia forgia  la comunione della Chiesa famiglia di Dio, nonostante i peccati e le debolezze degli uni e degli altri. Cristo, pane spezzato per un mondo nuovo, ne è la sorgente. L’Eucaristia è fatta anche dai prodotti della terra che sono pure elementi culturali. Il miglio e il sorgo ridotti in farina, sono i cereali di base del pane, cibo dell’uomo e materia per la celebrazione dell’Eucaristia. Essi sono anche simboli della comunità cristiana, perché la spiga formata da molti grani, ricorda i cristiani membri del corpo di Cristo che formano la Chiesa. Queste realtà della natura sono pure elementi che caratterizzano due popoli che nel corso della storia si sono incontrati (Serer Non e Serer Salum) e che oggi, attraverso le nostre povere persone, si danno la mano per camminare insieme nella fede e testimoniare la speranza che ci abita di vedere un mondo con più giustizia, pace ed amore.

La brocca, il catino e il panno bianco

La Chiesa o la comunità cristiana fa l’Eucaristia, nel senso che essa è chiamata a celebrare ma soprattutto ad essere testimone, cioè a dire l’amore infinito di Dio in Gesù Cristo per ogni uomo. Questo dono totale in Gesù esige il dono dei discepoli per la venuta di un mondo nuovo, “E’ l’esempio che vi do perché voi facciate lo stesso gli  uni per gli altri”. Eucaristia e Dono di sé, Eucaristia e Servizio, Eucaristia e Impegno, ecco il perché del simbolismo della lavanda dei piedi (la brocca, il catino, il panno bianco).

I colori della bandiera senegalese

Il mistero pasquale celebrato nell’Eucaristia riguarda tutta la Chiesa nello stesso tempo che si iscrive nelle situazioni particolari e concrete di ogni popolo e nazione. E’ quanto abbiamo voluto dire nell’intro-durre il suo simbolismo al centro che identifica la Nazione e il Popolo senegalese, il colore della sua bandiera: Verde, Giallo, Rosso. Questo vuol dire che la nostra partecipazione , come cristiani, alla trasformazione della nostra Nazione e del nostro Popolo, partirà essenzialmente dal Mistero pa-squale che celebriamo nell’Eucaristia.

Il motto episcopale

Per dire il Mistero pasquale, amore senza limiti, dono totale fino alla morte, san Giovanni inserisce il capitolo che recita: “Prima della festa della Pasqua, sapendo che l’ora era venuta per lui di passare da questo mondo al Padre, Gesù avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine” (Gv 13,1).  Da questo abbiamo preso il nostro motto episcopale. “Li ha amati fino alla fine”. Si tratta prima di tutto di un nesso che crediamo logico con il motto sacerdotale che era: “ciò che sono, lo sono per grazia di Dio” (1Co 15,10). Non solo quello che sono oggi è sempre per sua grazia, ma il Signore è fedele e, nonostante i miei limiti, il suo amore va fino in fondo conferendomi il ministero episcopale. Il motto vuol dire anche come Dio ci ha amati in Gesù Cristo fino al dono supremo di se stesso sulla croce ed è il senso primario che gli attribuisce san Giovanni. E’ un programma di vita. Una sfida che solo Dio, associandoci con la sua Misericordia al mistero pasquale, può realizzare in noi. Senza presunzione vogliamo proprio cercare di abban-donarci ogni giorno tra le sue mani e nella sua Misericordia.

Bp Martin Tine6Perché ho conservato il distintivo della Con-gregazione?

Bp Martin Tine Cross.jpgPer me è un modo di rimanere in relazione ed in comunione con la mia famiglia religiosa. Perché sono contento di essere figlio di S. Pier Giuliano Eymard. E non saprei mai ringraziare abbastanza la Congregazione per tutto quello che ha fatto per me. Ero in seminario, poi sono entrato nella Congregazione, ora parto dalla Congregazione per ritornare alla Chiesa diocesana, come un ritorno al mandante, ma come peccatore che cerca di lasciarsi abitare e trasformare dall’Eucaristia.

Vorrei che tutti comprendessero ciò per mezzo dei simboli.

+ Mons. Martin Boucar Tine
Vescovo di Kaolack

Il messaggio dell’Arcivescovo di Dakar

“Ecco il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo!...” (Sal 118,26a).

Bp of DakarDopo lunga attesa, vissuta a volte con impazienza, ma sempre nella preghiera perseverante, i diocesani di Kaolack finalmente hanno ricevuto, con la mediazione di Mons. il Nunzio Apostolico, Sua Eccellenza Michael W. Banach, la bella notizia della nomina di Papa Francesco, del Reverendo Padre Martin Boucar Tine, della Congregazione del SS. Sacramento, come Vescovo di Kaolack. Era il 25 luglio 2018.

Ringraziamo Dio per questa scelta che ci riempie di gioia e di speranza, felici del dono prezioso che il Signore concede al suo popolo asse-gnandogli un nuovo pastore. La lunga attesa è stata lar-gamente ricompen-sata, col darci di vivere questo tempo fausto.

Con la sua consacrazione episcopale, il 24 novembre che appare come una data-luce nella storia della diocesi di Kaolack, e con la presa effettiva del mandato, Monsignor Martin Boucar Tine metterà i suoi talenti di pastore e la sua ricca esperienza acquisita nel governo della sua congregazione religiosa, al servizio della Chiesa di Dio che è a Kaolack. Gli auguriamo dal profondo del cuore e con l’assicurazione della nostra preghiera fraterna, un fecondo apostolato e una piena fioritura in mezzo alle popolazioni di questa terra molto amata e avvincente di Kaolack.

Nella collegialità che lo unisce agli altri Vescovi della Chiesa universale, Monsignor Martin collaborerà con i suoi omonimi alle diverse istanze, come la Provincia Ecclesiastica di Dakar, la Conferenza Episcopale del Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea Bissau, e così anche la Conferenza Episcopale Regionale dell’Africa dell’Ovest (CERAO) ed il Simposio delle Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar (SCEAM).

Oltre a questi diversi livelli, anche a livello della Chiesa universale, conferirà, con il suo carisma, il suo tocco particolare di inviato del Signore per il nostro tempo.

Perciò a Kaolack si apre un nuovo orizzonte missionario con la venuta di Monsignor Martin, che non mancherà certamente di radicarvi maggio-rmente la spiritualità eucaristica. Con lui e in comunione con i diocesani di Kaolack, imploriamo l’intercessione della Madonna del Sacro Cuore, patrona della diocesi, per il progresso del Regno di Dio con l’annuncio del Vangelo e con la testimonianza cristiana.

Successore degli Apostoli che hanno collaborato strettamente con il Signore Gesù Cristo, il vescovo è un dono di Dio al suo popolo, per la sua santificazione, il suo insegnamento ed il suo servizio. La nostra preghiera possa contribuire a rendere fruttuoso il ministero episcopale di Sua Eccellenza, Monsignor Martin Boucar Tine, ad multos annos!

+ Mons. Benjamin Ndiaye
Arcivescovo di Dakar

Il messaggio del Superiore generale

A nome della Congregazione del SS. Sacramento, di noi religiosi qui presenti, ringrazio il Signore Dio che ci ha dato questo fratello, Mons. Martin Tine, come membro della congregazione e per tutti i servizi che ha reso nella nostra famiglia carismatica Eymardiana.

Generalate Chapel

Dio ha fatto una nuova scelta nella sua vita, chiamandolo a continuare nel servizio della Chiesa come vescovo di Kaolack. In quanto famiglia di S. Pier Giuliano Eymard, siamo felici di offrire alla Chiesa un dono prezioso, Mons. Martin, uno dei nostri fratelli. La Chiesa acquista un  vescovo cosciente della sua missione, aperto alla grazia, solidale con i poveri, capace di creare relazioni profonde di fraternità e, soprattutto, un uomo felice, che sa fare della gioia un mezzo intenso ed efficace per portare il vangelo nel cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo. 

La Chiesa guadagna un prezioso dono con il servizio che Mons. Martin compirà nella chiesa diocesana di Kaolack. Come Congregazione, saremo privati della sua presenza nella vita della comunità, quella che è la maggior esigenza del nostro carisma, saremo privati anche delle sue competenze nel servizio della congregazione, specialmente di quello che lo ha portato ad essere vicario generale.

Mons. Martin, ti ringraziamo di essere nostro fratello e di averci aiutati a percorrere il cammino indicato dal nostro santo fondatore, S. Pier Giuliano Eymard. Che il Signore ti benedica con la sua grazia e la sua misericordia; benedica la tua diocesi e la nostra congregazione concedendoci numerose vocazioni sante e mature. Un grazie vivissimo.

Kaolack, Senegal, 24 novembre 2018

P. Eugênio Barbosa Martins, sss
Superiore generale

Nel sigillo della lavanda dei piedi

LavandadipiediNel Vangelo secondo Giovanni, il motto di Sua Eccellenza Mons. Martin Boucar Tine, « Li amò fino alla fine » (Jn 13, 1), introduce precisamente il gesto della lavanda dei piedi. La brocca d’acqua, il catino e l’asciugamano bianco ricordano questo rito nello stemma episcopale, e fa piacere notare che egli abbia messo il suo ministero nella diocesi di Kaolack nel sigillo dell’Eucaristia quale dono di sé e servizio. Queste due dimensioni saranno dunque inseparabili nel suo ministero, ad imitazione di Gesù che, la sera dell’Ultima Cena ha lavato i piedi dei suoi amici, prima di spezzare il pane. La raffigurazione iconografica che rende meglio questo programma di vita personale e diocesana, è quella del pittore italiano Duccio di Buoninsegna che si trova nel museo della Cattedrale di Siena.

In un unico dipinto, l’icona representa allo stesso tempo la lavanda dei piedi e l’istituzione dell’Eucaristia. Come me, anche i partecipanti all’Eucaristia celebrata nella sua cattedrale sono stati profondamente colpiti, al vedere Mons. Martin inaugurare il suo ministero episcopale chinandosi per lavare i piedi dei suoi diocesani. La conclusione del rito è stata segnata spontaneamente da eloquenti applausi dei fedeli! Possa la raccomandazione di Gesù che conclude questa pagina del Vangelo, « Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi » (Jn 13, 15), trovare negli abitanti di Kaolack, degli autentici interpreti attraverso la loro vita totalmente centrata sull’Eucaristia celebrata, adorata e vissuta.

P. Yves-Maximin Sagna, sss
Superiore Provinciale 

Padre Martin Boucar Tine, nuovo vescovo di Kaolack

Bp Martin Tine2sDopo tre anni e nove mesi di attesa, finalmente arriva la consacrazione del nuovo Vescovo di Kaolack, il 24 novembre 2018.

L’amministratore ad interim della diocesi l’abbé Pierre Tine, ha detto che in questo lungo periodo hanno pregato molto davanti al Santissimo Sacra-mento, ed ecco arrivare un Vescovo sacramentino! Nella cappella stessa del vescovado c’era l’esposizione del Santissimo e dei fedeli ferventi venivano adorare. I sacramentini del Senegal hanno regalato un ostensorio al Vescovo, affinché continui la bella tradizione!

Nella solenne e festosa Messa di consacrazione presieduta dal Nunzio Apostolico Michael Banach, concelebravano 8 vescovi, tra cui l’arcivescovo di Dakar che era prima vescovo di Kaolack. Hanno concelebrato inoltre il Superiore generale della Congregazione, p. Eugênio Barbosa Martins, il suo Consigliere p. Joseph Vu Quoc Binh e il Superiore della Provincia d’Italia p. Domenico Avogadro.

Dall’Africa sono venuti i nostri confratelli p. Anaclet Bambala, Superiore della Provincia della RDC (Congo-Kinshasa) e p. Brel Malela Daouda, Supe-riore della Regione del Congo (Brazzaville). I preti presenti erano circa 150, molti i religiosi e le religiose e una folla di fedeli venuti dalle varie diocesi.

Il Padre Generale ha preso la parola dicendo che la Chiesa ci ha “preso” un confratello che era il Vicario generale della Congregazione, spera però che, avendo fatto questo dono alla Chiesa, il Signore ci doni abbondanti e sante vocazioni eucaristiche.

Il Vescovo Martin Boucar Tine è nato nel 1966 nella parrocchia di Koudiadiene della Diocesi di Thies, affidata ai religiosi del Santissimo Sacramento. Il pioniere è stato il P. Paolo Signori, seguito da P. Renato Ghisleni, da P. Pietro Brivio e in seguito da parecchi altri confratelli.

Alla fine della scuola elementare, Martin ha espresso il desiderio di entrare dai Sacramentini, ma questi, non avendo una casa di formazione per ragazzi, lo hanno inviato al seminario diocesano di Ngazobil. Arrivato alla scuola superiore ha nuovamente espresso il desiderio di farsi sacra-mentino ed è stato accolto nel Foyer Eymard di Dakar.

Fatto il Noviziato a Lonzo in Congo- Kinshasa, ha proseguito gli studi di teologia a Kinshasa. È stato ordinato prete nel 1996 in Senegal dove ha svolto i primi anni di vita sacerdotale. Nel 1999 ha proseguito gli studi in teologia dogmatica a Kinshasa, dove nel 2001 è stato nominato direttore dello Scolasticato sacramentino Emmaus di Kikusa.

Nel 2006 è eletto Superiore della Regione del Senegal e nel 2011 Consigliere generale della Congregazione. Infine nel 2017 è stato nominato come Vicario generale, responsabile della formazione e della Congregazione in Africa. Dopo questa vasta esperienza il Papa Francesco lo nomina Vescovo di Kaolack.

Bp Martin Tine4La diocesi di Kaolack comprende un vasto territorio situato al centro del Senegal, dove i cristiani rappresentano solo il 2% della popolazione che è in prevalenza di religione musulmana. Nonostante il piccolo numero di cattolici, di circa 17000, organizzato in 18 parrocchie e sparso nella città e nei vari villaggi, le comunità cristiane sono molto vive e i rapporti con i musulmani sono buoni, soprattutto per le opere di promozione umana. I preti della diocesi sono 50. Presentandogli la diocesi, nella Messa di intronizzazione il 25 novembre, festa di Cristo Re, gli hanno augurato di radicarsi nelle loro Diocesi per radicare nella fede i fedeli.

Nella sua omelia, il Vescovo ha ribadito che nel Regno di Cristo non dobbiamo cercare potere e prestigio ma siamo chiamati a servire con tenerezza e amore. E ha dato un segno eloquente del suo desiderio di mettersi a servizio di tutti, introducendo nella celebrazione il rito della lavanda dei piedi.

Inoltre in Diocesi ci sono 26 comunità religiose tra le quali ci sono 16 preti, appartenenti a 4 famiglie religiose: Missionari del Sacro Cuore di Issoudun, Oblati di Maria Immacolata, Scolopi e Carmelitani scalzi. Al loro rappresentante, ispirandosi al suo motto episcopale: Li amò fino alla fine (Gv 13, 1), hanno detto: Sei venuto tra noi per amarci.

Il nuovo Vescovo è stato scelto in una Congregazione che non è presente in Diocesi, ma che era stata chiamata ad aprire una comunità nel 2002. Ora la Congregazione, che ha appena eretto la Provincia del Senegal, ha dato un Vescovo, che è l’unico religioso della Conferenza episcopale. È la prima grazia che il Signore dà alla nuova piccola Provincia del Senegal. Auguriamo al nuovo Vescovo che possa diffondere gioia e comunione tra le varie componenti che arricchiscono la Chiesa.

Speriamo e preghiamo perché da questo dono offerto alla Chiesa, possano sorgere nuove vocazioni per rispondere alle varie domande che i vescovi, vedendo come viviamo il nostro carisma, ci rivolgono per aprire una nuova comunità sacra-mentina nella loro Diocesi. Se il Signore ha scelto un sacramentino per diventare Vescovo, significa che la Chiesa del Senegal ha capito che l’Eucaristia è il cuore di tutta la vita cristiana e infonde ricon-ciliazione e pace tra tutte le popolazioni. Questa scelta è un segno di benedizione che impegna i religiosi del Santissimo Sacramento presenti in Senegal a vivere pienamente il mistero dell’Euca-ristia e manifestare a tutti che possiamo vivere nella gioia di essere amati da Dio, nostro Padre.

Partecipando a questo avvenimento, sale spontaneo dal nostro cuore un inno di riconoscenza al Signore per averci accompagnato durante questi quasi 60 di presenza sacramentina in Senegal.  Nello stesso tempo un vivo grazie ai confratelli e ai benefattori che ci hanno sostenuto, soprattutto nell’opera delle vocazioni.

Dakar 25 novembre 2018

P. Alessandro Bianchin, sss
Missionario in Senegal

 

Ultima modifica il Lunedì, 10 Dicembre 2018 10:19