In conformità con il calendario delle attività del Consiglio generale, l’incontro di formazione dei formatori, svoltosi online, tramite Zoom, nei giorni 24 e 25 aprile 2025, è stata un’esperienza di formazione e di fraternità. Ha riunito all’incirca 35 partecipanti. Nel complesso, questa sessione è stata caratterizzata da una partecipazione attiva e da dibattiti approfonditi.
Tuttavia, la questione linguistica si è rivelata una difficoltà significativa, soprattutto per i confratelli vietnamiti e per coloro che parlano spagnolo. Fortunatamente per questi ultimi, una delle due conferenze, quella di p. José Antonio Rivera Ruiz, è stata presentata in spagnolo. Questa difficoltà solleva la questione dell’apprendimento delle lingue comuni a tutti, in particolare l’inglese e il francese, per favorire una comunicazione fluida e inclusiva.
Perseguendo l’obiettivo di rafforzare le capacità dei formatori, questo incontro prevedeva due istruzioni e un momento riservato esclusivamente allo scambio di esperienze. La prima istruzione è stata tenuta da p. Francisco Junior Marques, Consigliere generale per la Missione e la Famiglia Carismatica, e la seconda da p. José Antonio, Consigliere generale incaricato della Commissione Teologica Internazionale e della Commissione Internazionale per gli Scritti del Fondatore.
La prima conferenza, guidata da Padre Francisco, sss
Si è concentrata sulla missione specifica degli SSS oggi. Si è trattato di una lettura della nostra missione alla luce della Regola di Vita e del lavoro della Commissione Internazionale per la Missione. Ha sottolineato l’importanza di rimanere fedeli allo spirito del Fondatore e di mantenere l’Eucaristia al centro della nostra missione, in una Chiesa chiamata ad essere profetica, promotrice di unità e impegnata socialmente. Nel suo intervento ha sottolineato che oggi la nostra missione è essenzialmente incentrata sul servizio della Parola, sulla liturgia, sull’animazione parrocchiale, sui centri eucaristici o sulla formazione spirituale e sul culto. Inoltre, i nostri Statuti offrono un campo d’azione ancora più ampio che dovrebbe essere continuamente esplorato.
La seconda conferenza, tenuta da Padre José Antonio, sss
Si è concentrata sulla formazione teologica. Ha sottolineato la necessità di una teologia profondamente radicata nelle Sacre Scritture e nella Tradizione, aperta al dialogo con il mondo contemporaneo e che scaturisca dalla nostra esperienza del mistero eucaristico. È stata sottolineata l’importanza della formazione che prepari i religiosi SSS a diventare veri testimoni e specialisti dell’Eucaristia, al servizio della Chiesa e nel rispetto delle sue direttive.
In questa istruzione si è richiamata l’importanza di una solida cultura teologica, alimentata dalla lettura dei documenti ufficiali della Chiesa e della Congregazione. Ha invitato i formatori a incoraggiare i loro ‘formandi’ ad appropriarsi delle risorse, prodotte in particolare dalle nostre due commissioni: la commissione teologica e quella per gli scritti del Fondatore, per interiorizzare adeguatamente la nostra missione e testimoniare la nostra appartenenza. Per illustrare il suo punto, p. Antonio ha evocato l’immagine del cardiologo, presa a prestito dalla conferenza di p. Fiorenzo sul tema “L’amore deve essere esagerato” (Salvi F., “L’amore deve essere esagerato. Il dono che nasce dall’Eucaristia”, Conferenza tenuta al XXXV° Capitolo Generale, a Chicago nel giugno 2017), per esprimere la passione che i religiosi SSS devono coltivare verso l’Eucaristia, oggetto della loro missione e della loro consacrazione. I religiosi sss, attraverso l’Eucaristia, devono portare avanti il lavoro che il cardiologo svolge per guarire il nostro mondo di oggi.
Internazionalità e Laici
Nel corso di queste due conferenze è stato affrontato anche il tema dell’internazionalità come orientamento essenziale per il futuro della nostra presenza e della nostra missione nel mondo. I partecipanti hanno sottolineato la necessità di documenti ufficiali chiari che possano orientare gli sforzi verso la realizzazione di questa internazionalità. Per quanto riguarda la formazione, è stata posta l’enfasi sull’importanza di preservare la nostra identità carismatica nella sua diversità di fronte alle sfide attuali. È stata inoltre sottolineata l’importanza di riflettere sull’impatto dell’intelligenza artificiale, sia nella missione che nella formazione, nella trasmissione dell’eredità del Fondatore e nel suo utilizzo come strumento educativo.
Queste conferenze hanno evidenziato anche la necessità di una stretta collaborazione con i laici nell’ambito della formazione iniziale, ma anche la necessità di formarli affinché possano partecipare efficacemente alla nostra missione comune.
Condivisione e dialogo
La seconda giornata è stata dedicata al dibattito tra i partecipanti. Si è svolto attraverso presentazioni personali, seguite da una condivisione sulle attività delle diverse case, guidate da domande inviate precedentemente. Una volta completati tutti gli interventi, si è aperto un momento di dialogo. Questo dialogo, pur risentendo delle barriere linguistiche ancora esistenti, è stato un momento fondamentale per rafforzare la comprensione reciproca.
Questo secondo incontro internazionale di formazione dei formatori è stata un’esperienza preziosa e arricchente. Ci ha permesso di rafforzare le competenze dei formatori, di favorire una migliore comprensione reciproca e di incoraggiare la condivisione di esperienze, al fine di arricchire la nostra formazione iniziale e i suoi strumenti, in particolare il documento “Seguimi”. Sono emersi anche concreti ambiti di miglioramento, in particolare per quanto riguarda la dimensione linguistica, l’internazionalità, l’integrazione dei laici e l’adattamento alle sfide contemporanee.
Padre Anaclet Bambala, sss
Vicario generale, incaricato della Formazione