Sapere e conoscere per comunicare
Sentire e vivere per condividere
Il desiderio del Consiglio generale, nel programmare il ritiro annuale, è stato quello di vivere e sentire l’esperienza del P. Eymard nel suo paese natale. Conosciamo la sua biografia attraverso l’ascolto, la lettura e lo studio di vari strumenti. Tuttavia, egli era ben consapevole che quanto più ci si avvicinava alla sua Matheysine natale, dove ha forgiato la sua personalità, tanto meglio si poteva vivere e sentire la sua esperienza di vita. Il servizio del Consiglio generale alla Congregazione comporta la testimonianza della vita del nostro Fondatore. Anche per questo motivo si è deciso di tenere il ritiro annuale presso il Centro di Spiritualità di La Mure.
- Manuel Barbiero è stato scelto come predicatore per ragioni più che ovvie: la sua conoscenza del Fondatore e dei luoghi in cui ha vissuto, nonché la sua esperienza nell’accompagnare gruppi di pellegrini e nel condurre ritiri su temi legati a P. Eymard e alla sua opera.
- La Mure come destinazione
Stavamo concludendo la nostra settima sessione ordinaria del Consiglio generale e quale modo migliore per i membri del Consiglio di continuare a vivere insieme se non il loro ritiro annuale?
Sabato 2 novembre, giorno di Ognissanti, abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio a La Mure, con una tappa intermedia a Malmantile. Lì abbiamo trascorso la notte e p. Manuel si è unito al pellegrinaggio. Domenica, dopo aver recuperato le forze e aver cambiato i veicoli, generosamente messi a disposizione dalla Provincia italiana, siamo partiti dalla Toscana per la provincia francese del Delfinato, nel dipartimento dell’Isère.
Abbiamo celebrato l’Eucaristia nella cappella della “Casa Eymard”, nella stanza dove il nostro Fondatore ha consegnato la sua vita a Dio. Durante la celebrazione abbiamo ricordato, in modo speciale, tutti i membri SSS deceduti. In serata, le prime indicazioni pratiche e la presentazione del tema degli esercizi, gli orari, la distribuzione dei tempi e delle preghiere, gli spostamenti e le visite ai diversi luoghi.
- Esercizi come pellegrinaggio
L’approccio di p. Manuel è stato quello di visitare i luoghi che hanno influenzato il giovane Pier Giuliano e in loco, contestualizzarli attraverso la lettura dei testi del Fondatore, celebrare l’Eucaristia, pregare e condividere sentimenti e riflessioni.
Lunedì abbiamo iniziato visitando il suo villaggio natale, La Mure. È stato l’inizio del viaggio, la nascita di P. Eymard, in un lunedì di mercato, verso le 11 del mattino. Il contesto socio-culturale, politico e religioso che ha segnato la sua iniziazione alla fede e la sua personalità. La casa natale, la chiesa parrocchiale e il fonte battesimale. I tanti aneddoti raccontati, gli eventi e le circostanze che si verificarono in quel periodo, che, ascoltati nel luogo in cui si svolsero, hanno suscitato certamente nei membri del Consiglio una maggiore comprensione dei fatti e sentimenti di ammirazione. Per citare solo alcuni dettagli, il pellegrinaggio che fece da solo, a piedi, all’età di 11 anni, al santuario del Laus, a 80 chilometri di distanza, o la salita, a piedi nudi nella neve, al Calvario, all’età di 8 anni, per prepararsi alla prima Comunione, hanno suscitato molto stupore. È fuori di dubbio che il contesto ha segnato la sua grande determinazione e volontà.
- Una vita contrassegnata da una chiamata
La settimana è proseguita come previsto con le visite ai santuari mariani del Laus martedì, dell’Osier mercoledì e della Salette giovedì. I messaggi della Vergine Maria, le loro somiglianze e differenze, i contesti. Il modo in cui si sono svolti, le caratteristiche dei protagonisti coinvolti. Il rapporto di P. Eymard con questi luoghi ha portato ad alcuni spunti di riflessione.
Notre Dame de L’Osier |
Notre Dame de La Salette |
Il suo rapporto con la Vergine Maria fu alla base delle sue varie grazie: comunione, sacerdozio, fondazione. Il Laus è stato l’inizio di una relazione molto stretta con Maria che, come sappiamo, egli aveva adottato come madre dopo la morte della madre biologica. I numerosi testi di P. Eymard, scelti da p. Manuel, sono serviti come base per la preghiera e la riflessione. I passi che ha compiuto, le scelte che ha fatto, le situazioni difficili che ha dovuto affrontare. P. Eymard dava indicazioni su come procedere. P. Manuel ha persino fornito dettagli molto precisi, facendo riferimento al Vademecum che p. Eymard aveva scritto all’inizio del suo ministero sacerdotale.
Notre Dame du Laus |
Il pomeriggio di mercoledì è stato davvero speciale: la visita a Chatte e a Saint Romans. È stato un ricordo del luogo in cui si è svolta una delle grandi tappe di P. Eymard: “la grazia della roccia di Saint Romans”. È stato un punto di svolta nella sua vita, e certamente un cambiamento sostanziale nella sua visione della chiamata di Dio e della sua risposta, non più attraverso la mortificazione e il sacrificio, ma attraverso l’amore stesso. Nella cappella in cima alla roccia, con le montagne sullo sfondo, il cedro della casa della sua confidente e amica la signora Jordan, ci ha ricordato l’importanza di questo evento nella vita di P. Eymard, che ogni membro del Consiglio ha inevitabilmente collegato alla propria vita e a quella della Congregazione.
- Successo pastorale e determinazione professionale
Il venerdì mattina è stato dedicato alla visita del piccolo villaggio di Monteynard, dove P. Eymard era stato parroco. Due anni sono bastati a P. Eymard per trasformare questa realtà. L’interesse e l’impegno nel suo ministero lo portarono a un luminoso successo come pastore. È vero, però, che questo fu anche il luogo della sofferenza e del distacco dalla sorella. Fu qui che dovette prendere un’altra delle sue grandi decisioni in risposta alla chiamata di Dio: partire per unirsi ai Maristi, una congregazione appena fondata. Il cammino diventava sempre più evidente, dice p. Manuel, indicando la vetrata che raffigura astrattamente un bivio nella piccola cappella del cimitero che faceva parte della chiesa parrocchiale ai tempi di P. Eymard. È lì che rispose a sua sorella Marianna: “Dio mi chiama oggi... domani sarà troppo tardi”.
Monteynard |
Lì abbiamo celebrato l’Eucaristia con un gruppo di pellegrini delle parrocchie SSS degli Stati Uniti. Il gruppo era accompagnato dai padri John Thomas Lane e Thomas Wiese. La provvidenza ha voluto che l’occasione fosse propizia per questo incontro. Laici e religiosi che celebrano l’Eucaristia sotto la presidenza del Superiore generale, in memoria di P. Eymard. È stato bello condividere con loro questo momento speciale. Ci siamo sentiti parte della stessa famiglia, indipendentemente dal nostro stato civile o dalla nostra origine, la famiglia di P. Eymard, come ci ha ricordato p. Benzy.
- Il cerchio si chiude
Nel pomeriggio, la cappella della casa, luogo in cui P. Eymard è morto, è stata il contesto in cui sono stati ricordati gli ultimi giorni della sua vita, con i dettagli del suo arrivo e poi della sua sepoltura. È stato tracciato un cerchio intorno al luogo in cui è iniziata la chiamata, il luogo della sua risposta finale, la sua Pasqua definitiva: La Mure.
Per il gruppo è stato un momento molto toccante durante la preghiera del vespro, quando tutti hanno espresso i loro sentimenti di gratitudine. Per i giorni trascorsi insieme e per ciò che avevano vissuto. Ecco una delle preghiere recitate, che riassume i sentimenti di tutti i membri.
Oh Dio, grazie per questi giorni passati insieme,
Grazie per averci dato l’opportunità di trascorrere questi giorni nella casa dove San Pier Giuliano Eymard ha vissuto i suoi ultimi giorni.
Grazie per questa esperienza di vedere e toccare questi luoghi della nostra epoca moderna.
Grazie per averci dato l’opportunità di comprendere meglio il percorso fisico e spirituale di Pier Giuliano Eymard.
Grazie a p. Manuel, che ci ha guidato con la sua conoscenza ed esperienza.
Che questa esperienza ci possa permettere di approfondire la nostra comprensione e il nostro amore per il nostro Fondatore, San Pier Giuliano Eymard.
Benedetto sia Dio per sempre.
Padre Benzy
Così il ritiro si è concluso, con un sentimento di grande gratitudine a Dio e a p. Manuel per la sua competenza e attenzione affinché tutto andasse alla perfezione. Anche il bel tempo ci ha accompagnato, cosa insolita per questo periodo dell’anno, ci è stato detto più di una volta.
Abbiamo ringraziato anche i membri della Comunità di La Mure, in particolare p. Thaddée Mupapa, responsabile del Centro di spiritualità. Abbiamo condiviso con loro la cena di venerdì. È stato un altro bellissimo momento di fraternità che rimarrà a lungo nei nostri ricordi, così come il pranzo con alcuni laici a cui siamo stati invitati e la meravigliosa accoglienza e cena offerta dalla Comunità di Malmantile. Grazie a tutti dal profondo del cuore.
A nome del Consiglio generale
Padre José Antonio Rivera Ruiz sss