Mercoledì, 04 Settembre 2024 13:58

Celebrazione della festa di San Pier Giuliano Eymard a La Mure

La tanto annunciata festa parrocchiale di San Pier Giuliano Eymard è stata celebrata domenica 4 agosto 2024 a La Mure d’Isère. I preparativi per questa festa sono stati scanditi da quattro eventi: la Novena a San Pier Giuliano Eymard, il dodicesimo pellegrinaggio parrocchiale sui passi di P. Eymard, la veglia di adorazione e le visite ai luoghi eymardiani di La Mure. Le meditazioni di P. Eymard sulle diverse parti della Messa hanno costituito la base degli insegnamenti per questo tempo di preparazione. Si possono trovare nell’opuscolo della Novena a San Pier Giuliano Eymard: “Partecipare alla Messa con Pier Giuliano Eymard”.

Il dodicesimo pellegrinaggio si è svolto giovedì 1° agosto a Saint Romans-Chatte e Notre Dame de l’Osier. Vi hanno partecipato 15 persone, sui temi specifici: contemplare la bontà di Dio verso gli uomini, leggere la Sacra Scrittura e amare la Madonna del SS. Sacramento. Una Messa conclusiva si è tenuta nella Basilica di Notre Dame de l’Osier.

Circa quaranta persone hanno partecipato alla veglia di adorazione sul tema “Eucaristia e santità”. In alcuni passaggi della predicazione di P. Eymard che sono stati letti, egli ha sottolineato l’importanza di benedire il Signore per la sua bontà nell’istituire l’Eucaristia. Poi ci chiede di umiliarci per la nostra ingratitudine verso l’adorabile Eucaristia. Infine, ci esorta a disporci a vivere l’amore divino.

Infine, alcune persone hanno colto l’opportunità di saperne di più riguardo a P. Eymard visitando la sua casa natale, il suo museo e la Cappella Eymard. Nel museo Eymard, alcuni hanno potuto vedere il film di Armand Isnard: “San Pier Giuliano Eymard, il sole dell’Eucaristia”. Altri si sono concessi un momento prolungato di preghiera durante l’adorazione organizzata nel pomeriggio nella Cappella Eymard.

Durante la Messa festiva di domenica mattina, p. Ferdinand Ndiolène, sss, in missione a Rouen, in Francia, ha presieduto la celebrazione eucaristica. La celebrazione ha riunito i cristiani della parrocchia e persone di diversa provenienza: dalla parrocchia di Notre Dame d’Esparron, da Lione e dal Belgio, per un totale di circa 600 persone.

L’omelia di p. Ferdinand si è concentrata sull’accoglienza e sulla trasmissione del dono di Dio. Commentando la prima lettura di questa XVIIIa domenica, tratta dal libro dell’Esodo 16,2-4.12-15, il celebrante ha sottolineato l’importanza di avere una fiducia incrollabile in Dio, che non abbandona mai i suoi nei momenti di difficoltà.

Il brano evangelico è quello in cui Gesù esorta la folla a “non lavorare per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura per la vita eterna, che darà il Figlio dell’uomo, che Dio Padre ha marcato con il suo sigillo”. Il celebrante ha spiegato che si tratta di “rinunciare alla comodità” e di accogliere Gesù “come pane del cielo, datore di vita. Questo cibo è ampiamente offerto a tutti. È questo dono di Dio che accogliamo in ogni Messa”.

Per questo i cristiani sono invitati a trasmettere questo amore a tutti: “Oggi, noi cristiani siamo inviati nel mondo per testimoniare questo amore che è in Dio e per comunicarlo a tutti coloro che ci circondano”. San Pier Giuliano Eymard, un santo della regione dell’Isère, aveva la profonda convinzione che l’amore di Gesù nell’Eucaristia, celebrata, adorata e vissuta, porta un rinnovamento nella vita della Chiesa e della società:

“È per questa missione di far sperimentare la grandezza e la profondità del Pane di Vita, che un figlio della vostra terra si è dato anima e corpo affinché ai quattro angoli del mondo si accendesse il fuoco dell’Eucaristia: Gesù, il Pane di Vita”. Sì, fratelli e sorelle in Cristo, come san Pier Giulino Eymard, dobbiamo lasciarci afferrare dall’amore di Dio che si manifesta nell’Eucaristia per soddisfare la fame degli uomini”.

Al termine della celebrazione eucaristica, p. Nino Donda, il parroco, ha invitato tutti a un momento di festa nel salone parrocchiale. I volti degli ospiti erano pieni di gioia, esultanza e sorrisi.

Un’atmosfera festosa si è diffusa nella sala. Uomini, donne, giovani e bambini, erano tutti lì insieme come una vera e propria famiglia, che stringeva nuove relazioni fraterne. È stato toccante.

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È stato poi il momento di mettere insieme i doni ricevuti dal Signore per un pasto condiviso. Il pasto comprendeva diverse specialità della regione matesina: murçon, mini-salsicce brioche, filetto di merluzzo, pomodoro provenzale, lasagne di verdure, pizza, quiche, crostata alla menta, prosciutto brasato con senape o salsa di bosco, patate sarladaise.

Ognuno di noi, a modo suo, ha cercato di accogliere il dono d’amore di Dio, di “farsi in quattro” per portare un po’ di felicità agli altri. In effetti siamo di fatto invitati a: “Amare la vita solo per la divina Eucaristia, così come amiamo il cielo solo per Dio, e non per noi stessi” (OC, Vol. III, CO 1113).

 

Padre Thaddée Mupapa, sss
Superiore

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Settembre 2024 14:34