Domenica, 28 Luglio 2024 04:13

Testimoni della speranza che non delude - Indizione del Giubileo Ordinario dell’anno 2025 Basilica di S. Pietro, 9 maggio 2024

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Nel pomeriggio di giovedì 9 maggio, giorno liturgico della solennità dell’Ascensione, è stata promulgata la Bolla di indizione del Giubileo del 2025 con un momento di preghiera davanti alla Porta Santa della Basilica di S. Pietro, seguito dalla celebrazione dei Secondi Vespri dell’Ascensione all’interno della Basilica. Di seguito, riportiamo il primo numero della Bolla e l’omelia del Papa durante i Vespri, nella quale ha offerto una interessante riflessione sulla “speranza”, che caratterizzerà l’anno giubilare.

«SPES NON CONFUNDIT» - BOLLA DI INDIZIONE DEL GIUBILEO DELL’ANNO 2025

Spes non confundit, «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1).

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Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni. […].

OMELIA DEL PAPA ALLA CELEBRAZIONE DEI SECONDI VESPRI

Tra canti di gioia Gesù è asceso al Cielo, dove siede alla destra del Padre. Egli ha ingoiato la morte perché noi diventassimo eredi della vita eterna (cfr. 1Pt 3,22). L’Ascensione del Signore, perciò, non è un distacco, una separazione, un allontanarsi da noi, ma è il compi-mento della sua missione: Gesù è disceso fino a noi per farci salire fino al Padre; è disceso in basso per portarci in alto; è disceso nelle profondità della terra perché il Cielo si potesse spalancare sopra di noi. […]

È questa speranza, radicata in Cristo morto e risorto, che vogliamo celebrare, accogliere e annunciare al mondo intero nel prossimo Giubileo, che è ormai alle porte. Non si tratta di semplice ottimismo – diciamo ottimismo umano – o di un’effimera aspettativa legata a qualche sicurezza terrena. No: è una realtà già compiuta in Gesù e che ogni giorno è donata anche a noi, fino a quando saremo una cosa sola nell’abbraccio del suo amore. La speranza cristiana – scrive san Pietro – è «un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce» (1Pt 1,4). […]

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Carissimi, mentre con l’Anno della preghiera ci prepariamo al Giubileo, eleviamo il cuore a Cristo, per diventare cantori di speranza in una civiltà segnata da troppe disperazioni. Con i gesti, con le parole, con le scelte di ogni giorno, con la pazienza di seminare un po’ di bellezza e di gentilezza ovunque ci troviamo, vogliamo cantare la speranza, perché la sua melodia faccia vibrare le corde dell’umanità e risvegli nei cuori la gioia, risvegli il coraggio di abbracciare la vita. […]

Di speranza ha bisogno ciascuno di noi: le nostre vite talvolta affaticate e ferite; i nostri cuori assetati di verità, di bontà e di bellezza; i nostri sogni che nessun buio può spegnere. Tutto, dentro e fuori di noi, invoca speranza e va cercando, anche senza saperlo, la vicinanza di Dio.

 

Notiziario n.12
Provincia Italia-Spagna

Ultima modifica il Domenica, 28 Luglio 2024 08:59