Da sinistra a destra: P. Juan Enrique, sss, Maestro dei Novizi, P. Elibien Joseph, sss, Relatore della settimana,
Ángel Pereira, novizio del 2° anno.
La Regola di Vita, scaturita dall'appello del Concilio Vaticano II alle Congregazioni e agli Istituti religiosi a tornare alle loro fonti, è la “Magna Carta” che guida la vita della Congregazione; essa indica gli orientamenti-base per comprendere, approfondire e vivere l'integralità dell'Eucaristia. Questo è il nostro ideale di famiglia carismatica eymardiana (RV 1).
Dal 16 al 27 maggio 2022 sono stato nel Noviziato Latinoamericano di Sete Lagoas, in Brasile, per animare due settimane di formazione per i novizi. Una prima settimana con Ángel Pereira, l'unico novizio del 2° anno, e la seconda settimana con i tre novizi del 1° anno: Abraham Rabel, Adán Timote e Gecson Araujo. Il tema riguardava i numeri da 1 a 20 della Regola di Vita, e l'obiettivo era di entrare in contatto con la Regola di Vita della Congregazione nella prospettiva del carisma di padre Eymard, rileggendo la spiritualità eucaristica e la missione sss alla luce del Concilio Vaticano II e scoprendo la ricchezza della teologia eucaristica che scaturisce dalla Regola di Vita.
P. Elibien e i 3 novizi del 1° anno
1. Una visione integrale dell'Eucaristia
Seguendo l'invito del Concilio Vaticano II, sotto l'ispirazione dello Spirito a rinnovare la Chiesa e la Vita Religiosa Consacrata, la Congregazione ha svolto un lavoro meticoloso e impegnativo durante due Capitoli Generali, culminati nell'elaborazione della Regola di Vita approvata dalla Santa Sede nel 1984.
Questo documento fondamentale riprende il patrimonio spirituale e carismatico del Fondatore per ridare senso e dinamizzare costantemente la spiritualità e la missione della Congregazione in una prospettiva conciliare, a partire da una lettura adeguata e basata sulle realtà e le esigenze di ogni epoca storica (RV 3).
2. Una particolare forma di vita per le comunità SSS
Quale stile di vita emerge dalla nostra Regola di Vita? Siamo d'accordo e gli siamo fedeli? Quale testimonianza trasmettiamo in relazione alla nostra fonte spirituale e missionaria?
La Regola di Vita è una fonte che aiuta i religiosi SSS a contemplare la ricchezza e l'ampiezza del Mistero dell'Eucaristia per ridare senso alla vita e rivitalizzare la spiritualità e la missione eucaristica nella prospettiva dell'eredità del Fondatore. Questo è lo scopo della consacrazione religiosa (RV 15 e 102).
È un patrimonio che ci permette di andare avanti assumendo la nostra identità SSS, di trasmettere in modo dinamico e creativo la spiritualità della Congregazione. Condividere, con l'azione, le opere concrete e la testimonianza di vita, tutto l'ideale e la missione eucaristica nella Chiesa e nella società odierna.
3. Una visione stimolante della nostra missione eucaristica oggi
La nostra Magna Carta racchiude la ricchezza di una teologia eucaristica frutto di una Eucaristia celebrata, adorata e annunciata (vissuta) come segno visibile della presenza divina nel mondo (Mt 28,19-20 / RV 7 e 21).
La sfida che è richiesta è di risalire alle fonti dal punto di vista del fondatore affinché ogni comunità SSS sia un vero cenacolo, vale a dire un luogo di fraternità, comunione e preghiera dove regnano veramente i valori evangelici ed eucaristici. Inoltre, la comunità sia un luogo in cui la grazia prevale sullo sforzo di ciascun fratello per evitare di formare strutture di peccato e di deviare dal cammino evangelico tracciato dalla Regola di Vita nella ricerca dell'edificazione della comunità (1Cor 12, 4-7).
Il mio invito ruota attorno a uno sguardo interiore affinché ogni religioso, partendo dalla realtà provinciale/regionale, si chieda: come si vive la visione integrale dell'Eucaristia nella comunità locale? La missione eucaristica porta frutto nel suo particolare contesto ecclesiale e sociale? Siamo davvero in sintonia con la proposta della Chiesa sinodale basata sull'ascolto interno ed esterno dell'provincia/comunità?
Padre Elibien Joseph, sss
Provincia San Giovanni XXIII
