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Venerdì, 27 Agosto 2021 13:55

S. Pier Giuliano Eymard - 1 agosto, La Mure

La festa patronale della Parrocchia San Pier Giuliano Eymard

 

Prima di tutto essere del Signore

La festa patronale ha avuto luogo domenica 1º agosto. “Prima di tutto, dobbiamo essere tutti suoi [del Signore] ...” (PO 38,4). Tutto è iniziato il 23 luglio 2021 con una Novena di preghiera con San Pier Giuliano Eymard, basata sulle meditazioni di padre Eymard, sulle diverse parti della celebrazione eucaristica. Per una fruttuosa partecipazione dei fedeli, il celebrante del giorno presentava l'essenziale del messaggio di padre Eymard durante l'omelia e i cristiani potevano approfondire le loro meditazioni con opuscoli messi a loro disposizione.

Una giornata di preghiera sulla Santa Famiglia di Nazareth e padre Eymard ha avuto luogo giovedì 29 luglio 2021 presso il Santuario di Notre-Dame de La Salette. Era articolata attorno alla preghiera, alla meditazione, alla riflessione e alla condivisione di esperienze a partire dai pensieri di padre Eymard sulla Santa Famiglia. Dodici pellegrini si sono riuniti nella Cappella Eymard di La Mure per un tempo di preghiera sul Vangelo della presentazione del Bambino Gesù al Tempio (Lc 2,22-40). Il Bambino Gesù porta amore, misericordia, vitalità alla Santa Famiglia e a tutte le famiglie. Elimina ogni isolamento, ogni indifferenza, favorendo l'apertura agli altri perché Gesù è il tesoro e il centro d'amore di ogni famiglia: “Così la mia casa, la mia famiglia, il mio centro, è il Gesù della casa della Congregazione in cui abito” (NR 44,115).

Poi i pellegrini si sono diretti in auto di gruppo verso La Salette. Hanno partecipato alla Messa celebrata in onore della famiglia dei santi: Maria, Marta e Lazzaro. Sono modelli di rigenerazione della vita fraterna attraverso la preghiera, il perdono e la riconciliazione, il lavoro e l'apertura agli altri. La condivisione delle esperienze di vita è importante come hanno constatato i pellegrini durante l'ultima sosta di meditazione nel recinto del santuario. Così la preghiera, la vita fraterna e il servizio sono le basi della vitalità della famiglia, senza dimenticare il perdono. Quando vi entrano la malattia, le difficoltà, le incomprensioni, la preghiera salva. Con Gesù Cristo al centro, nulla è mai definitivamente bloccato. Strade migliori finiscono sempre per aprirsi... e uno dei pellegrini ha constatato: “ci si può riconciliare con l'altro anche dopo la sua morte”. Il lavoro non è da meno. Luogo di santificazione della famiglia (Col 3,17-25), il segreto del lavoro consiste nel fissare bene il tempo dell'azione, svolgerla e portarla a termine con un’intenzione soprannaturale (cf. St P.-J. Eymard, NR 115).

Eucaristia, festa della fraternità

“[L'Eucaristia] è la gioiosa festa della fraternità che possiamo far durare per sempre” (PG 244,7). Dopo l'Adorazione animata e le visite guidate dei luoghi eymardiani di La Mure, svoltesi il giorno prima, circa centocinquanta fedeli si sono riuniti domenica 1° agosto 2021 nell'unica celebrazione eucaristica della festa di San Pier Giuliano Eymard, Patrono della parrocchia. L'ha presieduta monsignor Guy de Kérimel, vescovo della diocesi di Grenoble-Vienne. Era attorniato da una dozzina di sacerdoti tra cui P. Eugênio Barbosa Martins, Superiore Generale, P. Domenico Avogadro e P. Matteo Magri, rispettivamente Superiore ed Economo della Provincia Madonna del Santissimo Sacramento (Italia-Spagna), P. Joseph Phuoc, Procuratore Generale, due delegati del Santuario Nostra Signora di La Salette, alcuni confratelli della Comunità di Colombier e di La Mure. L'essenziale del messaggio dell'omelia del Vescovo, si può riassumere così: la fame dell'Assoluto, dell'Eucaristia, nostro tesoro, è la vera fame dell'uomo. Da qui l'importanza di riscoprire il cammino dell'interiorità, dell'amore divino (Il testo completo si trova qui di seguito).

Da un lato della festa all'altro. “Per mezzo di essa [l’Eucaristia], siamo della stessa famiglia, mangiamo alla stessa tavola, abbiamo lo stesso Padre che è nei cieli” (PG 242,3). Per la prima volta dall’inizio della pandemia, la parrocchia ha offerto un aperitivo e un pasto a tutti nella sala parrocchiale, anche il Sindaco della città era presente. I fedeli avranno ascoltato questa richiesta di padre Eymard: “Come, dice san Paolo, non avremmo noi uno stesso spirito di carità, noi che mangiamo lo stesso pane eucaristico? [cf. 1Cor 10,17] Gesù Cristo è allora tutto in tutti” (PG 242,3).

 

Padre Thaddée Mupapa, sss
Superiore a La Mure, Francia

 

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“San Pier Giuliano è un vero apostolo che vuole annunciare il Vangelo e condurre gli uomini ad accogliere l'amore di Dio nell'Eucaristia e ad unirsi a Lui con l'offerta di se stessi.”

+ Guy de Kérimel

 

Omelia

mgr eveque guy de kerimel grenobleLa fame è una delle esperienze più fondamentali, più basilari dell'essere umano, che ha un bisogno imperativo di nutrirsi se vuole vivere. Dio, il nostro Creatore, ha messo a sua disposizione i beni della natura perché vi trovasse di che saziarsi. Dio lo ha creato per vivere e gli dà in abbondanza di che vivere, di che nutrirsi, anche nel deserto dove ha condotto il suo popolo, gli Israeliti, dopo l'uscita dall'Egitto; Gesù ha nutrito anche Lui le folle, moltiplicando i cinque pani e i due pesci per saziare quelli che lo seguivano.

Tuttavia l'uomo non vive di solo pane: nel più profondo di se stesso ha fame di senso, fame di amore, fame di verità, fame di assoluto. In una società consumistica questa fame è soffocata: l'essere umano è allora più preoccupato di saziare la sua carne che di saziare la sua anima. L'uomo moderno ha trascurato e ferito la sua anima pensando di trovare nelle realtà di questo mondo qualcosa per riempire il suo essere. Ciò che constatiamo ogni giorno nel nostro mondo contemporaneo, San Pier Giuliano lo constatava ai suoi tempi. Gesù stesso è lucido su ciò che motiva le folle a cercarlo; infatti Egli le ha appena nutrite abbondantemente: «Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà», dice loro.

Più l'essere umano dispone di beni materiali, più è tentato di trovarvi il senso della sua vita e di farne un alimento sostitutivo per la sua anima. In realtà, per mancanza di nutrimento spirituale, la sua anima deperisce e sprofonda nelle tenebre. Quando in una società tutto è ordinato alla crescita materiale e al godimento dei beni materiali, essa perde il più grande tesoro che possa esistere e riempirla: il pane della vita, l'Eucaristia.

Solo Cristo può saziare la fame delle nostre anime. Questa fame si fa sentire sempre di più nel nostro mondo materialista disilluso. Oggi sembra che le varie crisi che stiamo attraversando risveglino la fame di qualcos'altro. Le nostre anime sono state troppo trascurate in questi ultimi decenni; è tempo di prendersi cura di loro, di lavarle nel sacramento della riconciliazione e di nutrirle con il pane della vita, alla mensa della Parola e a quella del Corpo di Cristo. Con i tempi che corrono, esse hanno bisogno di recuperare le forze.

San Pier Giuliano è attratto, fin dall'infanzia, dall'Eucaristia, da Gesù vivo, realmente presente nel Santissimo Sacramento, sull'altare e nel tabernacolo. In risposta alla chiamata di Dio, diventa sacerdote della nostra diocesi di Grenoble; così, nel nome di Gesù, egli nutre i credenti distribuendo loro il pane della vita. Come sacerdote, vive intensamente la celebrazione dell'Eucaristia; si preoccupa di rispondere al dono di Dio essendo lui stesso tutto per Dio, chiedendo la grazia di donarsi realmente a Dio. È questo che lo spinge a rinunciare al ministero di prete diocesano per orientarsi alla vita religiosa.

Nelle meditazioni dei suoi ritiri, nei suoi esami di coscienza, egli ritiene di non essersi ancora veramente dato a Dio. A poco a poco, mentre è marista, comprende la chiamata di Dio a creare, nella Chiesa, una comunità di uomini che facessero dell'Eucaristia il centro della loro vita e fossero apostoli di questo grande sacramento, per far scoprire ai battezzati e al mondo questo tesoro poco conosciuto. Così la congregazione dei Padri del Santissimo Sacramento è stata fondata non solo per onorare e adorare Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento, ma anche per condurre alla comunione eucaristica coloro che non vi avevano accesso. Nelle grandi città del XIX secolo, molti ragazzi, a causa del loro lavoro precoce, non potevano essere catechizzati, né fare la loro prima comunione. A Parigi, San Pier Giuliano sviluppa l'Opera della prima comunione. È bene nutrire i corpi, ma prendersi cura dei corpi e delle anime è meglio.

La Mure 1

San Pier Giuliano Eymard soffre nel constatare quanto l'Eucaristia sia poco conosciuta e trascurata. Purtroppo, questa constatazione rimane vera [anche] oggi. Molti battezzati non si alimentano più, perché la loro fede è carente e male illuminata. Altri comunicano con indifferenza, senza aspettarsi nulla da questa comunione che non è nemmeno un incontro con Cristo vivo. Altri, a cui il sacerdote o un parrocchiano ha portato la comunione, mettono il Corpo di Cristo in un cassetto dove rischia di marcire lentamente. Gesù viene a noi, viene a casa nostra e noi lo ignoriamo; Egli viene a casa nostra e noi rimaniamo al di fuori di noi stessi.

San Pier Giuliano è un vero apostolo che vuole annunciare il Vangelo e condurre gli uomini ad accogliere l'amore di Dio nell'Eucaristia e ad unirsi a Lui con l'offerta di se stessi. L'Eucaristia è per lui un fuoco divino che lo infiamma e lo spinge a mettersi al suo servizio per permettergli di incendiare il mondo. Il Concilio Vaticano II dirà più tardi che l'Eucaristia è fonte e culmine dell'evangelizzazione! (Presbyterorum ordinis, 5) [Proprio] questa era l'intuizione di San Pier Giuliano. Per lui, come per i Padri conciliari, l'evangelizzazione è il frutto della comunione al sacramento della carità e dell'unione profonda con Cristo: per questo, dopo la messa, diventando una cosa sola con Cristo, siamo inviati in missione; l'amore di Cristo ci spinge a testimoniare con la parola e con i fatti. «Fonte e culmine»: d’altra parte la Parola di Dio accolta nei cuori conduce alla comunione con Cristo vivente nel sacramento dell'Eucaristia. L'evangelizzazione non è completa finché le persone evangelizzate non sono state iniziate al più grande dei sacramenti, finché non si sono unite veramente a Cristo nell'Eucaristia.

L'Eucaristia è l’effusione dell'amore divino consegnato agli uomini; è la presenza reale di Gesù all'opera per guarire e salvare il mondo. Il fuoco dell'amore divino, che ardeva nel cuore del santo di La Mure, arda nel cuore di tutti i battezzati per condividerlo con tutta l'umanità!

 

+ Guy de Kérimel
Vescovo di Grenoble-Vienne, Francia

Ultima modifica il Venerdì, 27 Agosto 2021 14:10