Martedì, 29 Dicembre 2020 10:05

"Vivere il momento presente": Giubileo d'oro SSS in Irlanda

Centocinquantanove anni fa, proprio in questa settimana (12 dicembre 1861), il P. Eymard consigliava ad una sua corrispondente: «Ruoti sempre attorno al perno della divina volontà del momento presente» (CO 1085). Ciò che San Pier Giuliano aveva comunicato a Zénaïde Blanc de St. Bonnet, è stato realizzato a Dublino. Molto prima del 2020, un gruppo di ministri e fedeli che hanno come punto di riferimento la Cappella del Santissimo Sacramento, si sono riuniti per elaborare un programma affinché l'anniversario dei cinquant’anni della presenza dei religiosi SSS in Irlanda potesse essere celebrato come anno giubilare. Gli anniversari restano eventi importanti, soprattutto perché mettono in luce i punti di riferimento che hanno plasmato la vita e l’identità. Alcune persone che hanno contribuito a pianificare l'anno, sono state coinvolte nella vita delle nostre varie cappelle di Dublino per molti anni; altre - me compreso - sono volti molto più recenti dell'Irlanda e della cappella del Santissimo Sacramento, ma riconoscono che è un luogo importante che vive nel cuore di questa capitale.

Con la formazione del gruppo di lavoro, sono stati pianificati e divulgati tutta una serie di eventi che segnano la missione eucaristica della Congregazione di Eymard su quest'isola. Sono stati preparati discorsi pubblici e conferenze, una serie di concerti, una processione eucaristica per le strade e una veglia notturna. Arcivescovi e rappresentanti di diversi tipi di ministeri hanno accettato gli inviti a partecipare. Il 6 gennaio 2020, eravamo pronti a festeggiare il giorno di cinquant'anni fa, quando la prima cappella del Santissimo Sacramento era stata aperta in via D'Olier, dall'altra parte del fiume Liffey. Nell'omelia di quella sera, all’apertura dell'Anno giubilare, l'arcivescovo di Dublino ha rivolto le seguenti parole, che hanno poi assunto un significato molto più profondo nel corso dell'anno:

«Questa cappella fa parte del mosaico della nuova Irlanda che siamo chiamati a creare. È un'icona della presenza della Chiesa in una società che sta cambiando. Non rappresenta una Chiesa dominante che cerca di imporsi. È una chiesa accogliente. È un luogo dove, di fronte ad un mondo che fatica a trovare Dio, siamo condotti a Dio imparando con semplicità a pregare e ad adorare. La cappella è un luogo dove la presenza eucaristica di Gesù tende la mano e guarisce».

 

Dublin logo 29 12 2020I primi avvenimenti dell'anno giubilare erano in corso, eppure, sullo sfondo, il mondo sentiva con più chiarezza che il virus COVID-19 era qualcosa che aveva un impatto più grande sulla vita quotidiana di quanto avevamo inizialmente immaginato. Alla fine di marzo, tutti gli eventi che avevamo programmato nella cappella, compreso il Centro per la Fede e le Vocazioni che doveva essere la nostra proposta ai giovani adulti che popolano la Chiesa locale, erano stati annullati, rinviati a tempo indeterminato o drasticamente adattati.

Il discernimento della volontà di Dio per noi in questo momento è stato guidato sia da una serie di restrizioni governative che hanno continuato a cambiare nel corso dell'anno, sia dal modo di valutare le nostre principali responsabilità verso i nostri adoratori, molti dei quali stavano iniziando lunghi periodi di isolamento sociale. Trovare i mezzi per rimanere in contatto in modo creativo con le persone che avevano fatto della cappella il loro focolare spirituale, è diventato il nuovo emblema dell'anno giubilare. Era importante utilizzare e investire in una tecnologia che potesse gettare ponti in modo da permettere le persone potessero adorare con noi, consapevoli che molti membri della nostra comunità non avevano accesso a Internet.

Improvvisamente, ciò che avevamo dato per scontato era diventato vitale: la capacità di mantenere contatti online e più personalmente attraverso una serie di messaggi che proponevano risorse spirituali e pratiche rivolte agli anziani e coloro che erano confinati a casa. La celebrazione dell'anno giubilare qui in Irlanda ci ha fatto prendere coscienza che le ore di preparazione per i ministeri on-line (via Internet) e i 2300 pacchetti che sono stati distribuiti e deposti alle porte delle abitazioni, hanno evocato qualcosa della creatività di San Pier Giuliano nel suo tentativo di raggiungere la popolazione sofferente. Come comunità, abbiamo avuto la possibilità di contare ancora una volta su metodi semplici a sostegno dei più grandi obiettivi possibili.

Mentre l'anno giubilare volgeva al termine, in occasione del cinquantottesimo anniversario della canonizzazione di Pier Giuliano Eymard il 9 dicembre, il culto pubblico era stato ristabilito per la seconda volta in Irlanda. A causa del numero limitato di persone riunite nella cappella, siamo stati raggiunti on-line (via Internet) da altri. Mentre continuiamo a imparare con semplicità a gestire i doni della preghiera e dell’adorazione, pur riconoscendo che molte persone hanno avuto difficoltà a trovare Dio durante gli eventi del 2020, ho fatto questo invito che si trova nell'eredità vivente di San Pier Giuliano, come via per concludere il nostro Giubileo e andare verso il futuro:

«In un certo senso, la celebrazione del nostro anno del giubileo d'oro durante nove mesi di pandemia ha conferito un sapore più autentico a questo tipo di ministero per il quale P. Eymard si sentiva chiamato, con le sfide che dovette affrontare nella costruzione della Congregazione del Santissimo Sacramento a metà del XIX secolo. Facendo in modo che l’Eucaristia “sia” ciò che è: rendimento di grazie, possiamo vivere interamente in Gesù Cristo. Questa è la Porta Giubilare verso la vita, non è mai chiusa né bloccata, ma lasciata aperta, San Pier Giuliano stesso attraversata, e ci invita a fare la stessa cosa e a diventare persone totalmente abbandonate a Cristo, persone di rendimento di grazie».

 

11 dicembre 2020

Padre Darren Maslen, sss