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Mercoledì, 16 Dicembre 2020 09:27

Colombia: Una grande luce brillerà nella nostra vita

Iniziamo l'anno liturgico con l'Avvento come preparazione al Natale. Accendiamo la prima delle quattro candele della corona di Avvento, segno contemplativo che ricorda le grandi tappe della Storia della Salvezza. Vieni, vieni, Signore, non tardare! conferma l'atteggiamento di attesa del grande Mistero dell'Incarnazione, una grande luce che brillerà nella vita del mondo (cfr. Mt 4,16). Riflettiamo brevemente sui tre segni presenti in questo tempo di grazia: 1. Il presepe 2. Le specie del pane e del vino e 3. La fraternità.

  1. Il Presepe: tra i segni propri di questo tempo liturgico, che risvegliano la sensibilità al dialogo con gli altri, in famiglia e in comunità, c'è il presepe, luogo di contemplazione del Mistero dell'Incarnazione. Dio si fa bambino per essere accolto nelle nostre braccia. Nella debolezza e nella fragilità umane, Dio nasconde tutta la sua potenza e si trasforma in un Dio di tenerezza e di amore a partire dall'innocenza del bambino. Il Presepe come segno carico di significato per i cristiani, ci fa sentire come avvolti nella Storia della Salvezza e concretizza l'evento di Betlemme: "la sua rappresentazione nel presepe aiuta ad immaginare le scene, stimola gli affetti, invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei dell'evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali" [Papa Francesco, Lettera Apostolica Admirabile Signum n.3, 1 dicembre 2019].
  1. Le specie del Pane e del Vino: L'Eucaristia è il tesoro che sintetizza la Storia della Salvezza, concretizza il cammino di annuncio della Buona Novella di Gesù Cristo e conferma la speranza cristiana. Questo tempo liturgico è molto importante per accentuare, ravvivare e riscoprire l'essenza del comandamento nuovo dell'amore proclamato e vissuto da Gesù «Amiamoci gli uni gli altri» (cfr. Gv 13,34). Per tradurre in pratica l'amore di Dio per noi, «il Verbo si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi» (Gv 1,14).

In questo anno 2020, tutta l'umanità ha vissuto un'esperienza di deserto con la pandemia di Covid-19 che ha colpito tutti, eliminando centinaia di migliaia di vite, compresi alcuni dei nostri fratelli; questa pandemia ha generato situazioni di panico, di incertezza e cambiamento di progetti. L'Eucaristia ci dà la luce per affrontare i problemi di indifferenza, situazioni che P. Eymard ha affrontato nel suo tempo, per discernere i problemi di conflitto e di fragilità umana. È tempo di fare nostra la cultura dell'incontro promosso da Papa Francesco, esprimendo nella nostra vita la dimensione dell'unità nella diversità, che è un principio eucaristico fondamentale.

  1. La Fraternità: "Tutta la nostra vita sacramentina ha come fondamento la celebrazione del Mistero Pasquale" (Messaggio del 35° Capitolo Generale). Questa dichiarazione rimanda a qualcosa di essenziale per noi, “il Cenacolo”: un luogo di fraternità, di comunione e di contemplazione. In quasi tutte le chiese cattoliche si può scorgere un segno che si riferisce al Presepe, e che richiama alla nostra memoria lo spirito del Natale.

Dio si incarna in Maria per diventare un uomo, affinché possiamo contemplare l'Emmanuele “il Dio con noi” che assume la condizione umana per brillare nella nostra vita. Così il grande Mistero della Salvezza illumina il cammino della nostra esistenza per rispondere alle grandi domande alla ricerca del senso dell'esistenza.

“Chi sono io? Da dove vengo? Perché sono nato in questo tempo? Perché amo? Perché soffro? Perché morirò? Per dare una risposta a questi interrogativi Dio si è fatto uomo. La sua vicinanza porta luce dove c’è il buio e rischiara quanti attraversano le tenebre della sofferenza (cfr. Lc 1,79)” [Papa Francesco, Lettera Apostolica Admirabile Signum n.4, 1° dicembre 2019].

Prepariamo i nostri cuori come prepariamo il Presepe ad accogliere gioiosamente “l'Emmanuele” nelle nostre vite, affinché raggiunga le periferie della nostra esistenza e ci mostri il senso della fraternità come essenza della vita eucaristica, per migliorare la nostra vita cristiana e religiosa.

Buon Natale alla famiglia Eymardiana presente nei diversi luoghi geografici del mondo! Le luci del Natale illuminino il nostro cammino di fede e di adesione a Cristo eucaristico!

4 dicembre 2020

Diacono Elibien Joseph, sss