Venerdì, 13 Novembre 2020 11:16

Santa Maria di Piazza a Torino in festa per il 25° di promessa nella Aggregazione del SS. Sacramento

La famiglia eymardiana di Torino, si è riunita il 29 settembre 2020 per festeggiare gli aggregati del SS. Sacramento che hanno ricordato il loro 25° di promessa. Ogni anniversario porta con sé il ricordo di un avvenimento bello che si è vissuto e del quale si conserva la memoria nel proprio animo, ma porta anche un messaggio per il presente, un invito a ritornare a quella esperienza per rivivere nel proprio cuore i sentimenti provati in quel giorno. Ogni anniversario è motivo di gioia e di festa e si sente il desiderio di “benedire” quel giorno, perché la grazia ricevuta divenga un grazie a Dio.

Il 29 settembre è per la famiglia eymardiana di Torino il giorno del “grazie”, per il ricordo dei 25 anni della promessa e di appartenenza nell’Aggregazione del SS. S. e poi della memoria della professione della comunità dei religiosi. Un giorno che coinvolge tutta la famiglia eymardiana e la riunisce per il grande grazie a Dio per averci chiamati, religiosi e laici, alla “grazia dell’Eucaristia”.

Anche quest’anno, nonostante il Covid-19, la comunità si è riunita, per fare memoria della professione religiosa e per ricordare il 25° anniversario di promessa di alcuni aggregati.

La celebrazione è stata particolar-mente toccante. E’ bello dopo 25 anni ricordare quel giorno nel quale si è risposto alla chiamata del Signore, a dedicare un po’ del proprio tempo al gesto grande e nello stesso tempo umile, all’adorazione al SS. Sacra-mento, possibilmente nella chiesa di Santa Maria. Il sì di allora è conti-nuato ogni mese, ogni settimana, ogni giorno, a secondo della scelta, un sì che viene rinnovato con lo stesso fervore e amore. E’ bello sentire dire nella formula della promessa: “… A questo scopo io …………… esprimo la mia libera volontà di continuare a far parte dell’Aggregazione del SS. Sacra-mento e di ispirarmi al suo ‘Progetto di vita’ …”. La tentazione di lasciare l’Aggregazione è sempre vicina, di lasciare il cammino di crescita nella spiritualità eucaristica eymardiana, di lasciare la catechesi della IV domenica di ogni mese, di lasciare la preghiera di adorazione con la scusa di aver tante cose da fare, di abbandonare l’impegno per vivere lo spirito del cenacolo e ricercare la fraternità. Ma il 29 settembre è anche il giorno del rinnovato desiderio di continuare a dare con la propria presenza, lode e gloria a Dio attraverso e insieme a Gesù eucaristia.

Un giorno di festa. Quest’anno, le festeggiate, causa pandemia, erano disposte attorno all’altare, ed è venuta alla mente l’immagine dell’Apocalisse, nella quale attorno all’altare dell’Agnello sono disposti i vegliardi, gli Angeli e i Santi che lo adorano, così ci è sembrato di vedere questi aggregati attorno all’altare, sul quale era esposto il SS. Sacramento.

Tutta la celebrazione è stata, secondo lo schema preparato un susseguirsi di momenti e di segni che richiamavano l’aggregato, a vivere con intensità il rinnovo della promessa:

-     l’illuminazione della Parola del Signore Gesù che esulta e loda il Padre perché rivela i misteri profondi ai semplici e a coloro che hanno il cuore umile e aperto al mistero;

-     l’esortazione e la parola di San Pier Giuliano che invita a mettere al centro della propria vita l’Eucaristia e camminare verso il dono di se stessi nel servizio a Dio e ai fratelli;

-     l’ascolto delle proposte del “Progetto di vita” di testimoniare la forza dell’Eucaristia come guida alla conversione quotidiana al Vangelo e allo spirito del Cenacolo;

-     l’impegno per la fedeltà ai doveri dell’Aggregazione;

-     la recita della formula della promessa e la richiesta di continuare a far parte dell’Aggregazione del SS. Sacramento;

-     la consegna del segno che è l’oggetto della scelta di vita: l’Eucaristia, e l’immagine dello stile di preghiera: l’Adorazione;

-     la riconsegna del “Progetto di vita” come guida per un cammino verso la spiritualità eucaristica eymardiana.

-     La celebrazione si conclude con il grazie a Dio, perché nella sua bontà ci ha chiamati, rendendoci degni di stare alla sua Santissima presenza nel mistero di Gesù nell’Eucaristia, con il canto dei salvati dell’Apocalisse: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza…”.

Con il canto del Magnifica l’aggregato che ha ricordato i 25 anni di promessa, prende coscienza e riconosce che l’amore di Dio ha fatto breccia nel suo cuore chiamandolo a divenire presenza e testimone di un mistero che ha coinvolto la sua vita.

Tutta questa ricchezza spirituale si è poi concretizzata nella solenne celebrazione della Pasqua del Signore, presieduta dal P. Superiore, direttore dell’Aggregazione, che ha anche accolto il rinnovo della promessa di tutti gli aggregati venuti per la festa della famiglia eymardiana.

Cosa possiamo augurare a questi aggregati: quello di essere, prima di tutto, fedeli e poi di andare alla preghiera con il cuore pieno di gioia, perché si va ad una festa.

Un aggregato e le zelatrici.

21 ottobre 2020

 

Padre Albino Valentini, sss