Venerdì, 13 Novembre 2020 09:38

La storia dell'Aggregazione (continua)

Il Concilio Vaticano II (1962-1965) ha apportato enormi cambiamenti alla Congregazione del Santissimo Sacramento. Questo ha notevolmente influenzato il modo in cui la comunità ha compreso la messa, l'adorazione, e il modo in cui questi due aspetti importanti della missione sono collegati tra loro. Ha rimodellato la finalità della Congregazione e infine il modo in cui i laici possono essere associati ad essa. I religiosi della Congregazione sono stati sfidati hanno dovuto affrontare la sfida di ripensare il carisma del Fondatore, San Pier Giuliano Eymard. Il successivo periodo di rinnovamento è stato anche un periodo tumultuoso, sia per la Chiesa universale che per la Congregazione. C'è stata una lotta abbastanza controversa su che cosa significasse la riforma e su come interpretare il carisma del Fondatore per i tempi moderni.

Forse il cambiamento più significativo ha riguardato l'Eucaristia, perché il Concilio ha posto l'Eucaristia al centro della vita e della missione della Chiesa e anche al centro della vita spirituale di un cattolico. L'enfasi posta sull'adorazione perpetua si è spostata. Tutte le devozioni, compresa l'adorazione, dovevano essere considerate come un flusso proveniente dall'Eucaristia, per poi ritornarvi.

Come abbiamo visto, la missione principale della Congregazione fino al Concilio era quella di promuovere l'adorazione. Riscoprendo Padre Pier Giuliano Eymard, è diventato chiaro che aveva chiamato contemporaneamente “i contemplativi e gli apostoli, gli adoratori e gli incendiari, per diffondere il fuoco eucaristico ovunque, per far conoscere, amare e adorare ovunque nostro Signore” (cfr. Ritiro di Roma, 25 marzo 1865). Quando la nuova Regola di Vita è stata approvata da Roma nel 1984, la missione primaria della Congregazione è diventata la seguente:

“Il nostro ideale è vivere pienamente il mistero dell'Eucaristia e rivelarne il significato, perché venga il regno di Cristo e sia manifestata al mondo la gloria di Dio” (Regola di Vita, 1). La Regola continua così: “Al seguito del Padre Eymard, la nostra missione è di rispondere alle esigenze degli uomini partendo dalle ricchezze dell'amore di Dio manifestate nell'Eucaristia. Vivendo del pane dato per la vita del mondo, noi annunziamo nell'azione di grazie [i.e. la Preghiera Eucaristica] la Pasqua del Cristo e accogliamo il Signore Gesù nella sua presenza eucaristica, con una preghiera prolungata di adorazione e di contemplazione” (Regola di Vita, 3). In altre parole, ciò che celebriamo nell'Eucaristia, lo contempliamo nell'adorazione per rispondere ai bisogni del nostro mondo.

Per quasi 20 anni, dopo il Concilio Vaticano II, i membri della Congregazione hanno discusso, studiato, pregato e fatto discernimento, cercando di comprendere il rinnovamento liturgico in corso. Come comunità eucaristica, il compito era chiaro: raggiungere un consenso su ciò che significhi la missione della Congregazione: fare dell'Eucaristia il centro della sua vita e della sua missione come “fonte e culmine della vita della Chiesa”.

Poi c’è stato un cambiamento nella missione della Provincia di Sant'Anna. Durante il Capitolo del 1990, i religiosi hanno approvato l'idea di allargare il campo d'azione: perché “le ricchezze dell'amore di Dio siano manifestate nell'Eucaristia in collaborazione con i laici”. Due anni dopo, è nato il programma “Life in the Eucharist” (LITE = L'Eucaristia nella nostra vita).

30 settembre 2020

Centro per l’Evangelizzazione Eucaristica
Cleveland, Ohio