Mercoledì, 09 Maggio 2018 10:27

13 maggio 1856

Il 13 maggio, martedì di Pentecoste verso le 13:30 il p. Eymard si presentò in arcivescovado per conoscere la risposta. Vi incontrò il reverendo de Cuers che lo aspettava, perché interessato come lui alla decisione che sarebbe stata comunicata. Veramente, la risposta era negativa. L'arcivescovo era contrario all’opera perché la riteneva inopportuna. I due visitatori stavano in attesa di essere introdotti nello studio del vescovo ausiliare. E poi, tutto si capovolse grazie ad un fatto imprevedibile. Ma lasciamo la parola al p. Eymard in persona:

"Noi stavamo nell’anticamera quando l'arcivescovo, che mai accompagnava i visitatori per così lungo tratto, fu come costretto ad avanzarsi, per cortesia, fino alla scalinata per rendere omaggio all’ammiraglio de Parceval che stava accomiatandosi. Al ritorno vede i due sacerdoti, si accosta: "Chi siete? – Due sacerdoti forestieri. – Che cosa desiderate? -  Eccellenza, aspettiamo il vescovo di Tripoli. – Ma insomma, riprende con impazienza monsignor Sibour, quello che fa il vescovo di Tripoli, può ben farlo anche l'arcivescovo. Che cosa desiderate?"

Dico allora quale è la risposta che aspettiamo. - "Lei è un sacerdote marista? - Sì, Eccellenza. – il vescovo di Tripoli mi ha informato, riprende il monsignor Sibour…Oh! no ... È qualcosa di puramente contemplativo ... Non sono favorevole a quelle cose ... No, no!"

Ripresi col ardore: "Ma, monsignore, Sua Eccellenza si sbaglia sul nostro scopo. Non si tratta di una società puramente contemplativa. Certo, noi adoriamo, ma vogliamo anche fare adorare. Desideriamo occuparci della prima comunione degli adulti. Vogliamo appiccare il fuoco ai quattro angoli della Francia a cominciare dai quattro angoli di Parigi, che ne ha tanto bisogno.!"

Ascoltando queste parole, il volto dell'arcivescovo si illumina all'improvviso. "La prima comunione degli adulti!, esclama. È proprio l’opera che mi manca, l’opera che desidero.”

Se ne mostrò entusiasta.”

L'arcivescovo introduce il p. Eymard e il reverendo de Cuers nella sala del Consiglio, dove si trovavano già riuniti il vescovo di Tripoli e il reverendo Carrière, superiore generale della Compagnia de Saint-Sulpice. Presenta l’opera elogiandola. L’autorizza e la approva. "A partire da oggi, siete miei figli", disse loro. E li benedisse con effusione.

 

André Guitton, L’Apôtre de l’Eucharistie, 2012