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Mercoledì, 21 Marzo 2018 08:44

21 Marzo - Dono di sé di Padre Eymard

 

Alla fine (del ringraziamento) ho emesso il voto perpetuo della mia personalità a Nostro Signore Gesù Cristo, nelle mani della Madonna e di san Giuseppe, con il patrocinio di san Benedetto, di cui oggi ricorre la festa: nulla per me, nessuno, e implorando la grazia necessaria, niente da me. Modello: l’Incarnazione del Verbo.

Come nel mistero dell’incarnazione l’umanità santa di Nostro Signore è stata spogliata della sua propria persona, di modo che essa non cercava più se stessa né l’interesse personale, non agiva più per se stessa perché aveva in sé un’altra persona che la sostituiva, vale a dire la persona del figlio di Dio, la quale aveva di mira soltanto l’interesse del Padre, che essa teneva presente sempre e in tutte le cose; allo stesso modo io devo essere annientato in ogni mio desiderio e in ogni mio interesse personale; devo prefiggermi solo quelli di Gesù Cristo , che è in me per vivere in me per il Padre suo.

Per rimanere in me a questo modo egli si dona nella comunione. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me [Gv 6, 57].

È come se il salvatore dicesse: inviandomi con l’Incarnazione il Padre ha fatto inaridire in me ogni radice di ricerca di me stesso; infatti non mi ha dato la persona umana, ma mi ha unito a una persona divina per farmi vivere per lui; allo stesso modo con la comunione tu vivrai per me, perché io sarò vivente dentro di te. Io riempirò la tua anima dei miei desideri e della mia vita, che consumeranno e annienteranno dentro di te tutto ciò che è personale, a tal punto che sarò io a vivere e a desiderare tutto dentro di te, al posto tuo; così tu sarai totalmente rivestito di me, tu sarai il corpo del mio cuore, la tua anima sarà le facoltà attive della mia anima, il tuo cuore sarà il ricettacolo e il battito del mio cuore. Io sarò la persona della tua personalità e la tua personalità sarà la vita della mia dentro di te. - Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me [Gal 2, 20].

Imitazione, lib. 3, c. 48

Sì, io sono là dove è il mio pensiero e il mio pensiero spesso è là dove è ciò che amo. [...]

Ma beato quell’uomo che per amor tuo, o Signore, si è accomiatato da tutte le creature; quelluomo che fa violenza alla natura e crocifigge col fervore dello spirito gli allettamenti sensuali in modo da offrirti una preghiera pura con una coscienza rasserenata e in modo da diventar degno di partecipare ai cori angelici dopo di aver cacciato via tutte le cose terrene esterne e interne [Im 3, 48: 30, 38]. - Amen!

Il testo di questa consacrazione è estratto da M. Olier, Catéchisme chrétien pour la vie intérieure, lezione 20 in Oeuvres complètes, Migne, 1856, col. 478. Il voto perpetuo della personalità costituisce un culmine nella vita spirituale del P. Eymard e apre un nuovo periodo. Secondo il p. Nuñez, il linguaggio utilizzato indica l’unione intima e la trasformazione spirituale della sua anima (édition critique, p. 240, nota 50). Le meditazioni che seguono ne spiegano il significato e la portata.

Seconda meditazione - Il voto della personalità

Questo voto deve essere il più grande, il più santo fra tutti gli altri, perché è il voto del mio io e del mio io libero di sempre ridonarsi.

Ora, poiché è al mio io personale che si riferiscono sempre l’onore e l’amore e il possesso del bene, io non posso più ricevere per me né onore né amore né bene. E se qualcuno lo fa, costui dà al niente; se poi io avessi la disgrazia di accettarlo, riprenderei il mio io a Dio, e ciò costituirebbe un furto sacrilego e una rapina nell’olocausto.

Il vero onore sta nella realtà del diritto: un domestico non merita gli onori dovuti al padrone.

L’amore sta nello scambio, ma quando non si ha più la proprietà del proprio cuore come persona, non si può più essere amati per se stessi, né amare altri all’infuori dello sposo della propria anima, Gesù Cristo Ricevere un amore per sé sarebbe l’adulterio del cuore. Dio me ne guardi!

Il bene posseduto presuppone una persona capace di possedere; ora io non sono più una persona che possa accumulare una fortuna per se stessa né che possa farsi una sua posizione. Io devo servire il mio padrone, badare a lui, farmi carico del suo bene e farne omaggio a lui, non a me.

Nostro Signore nella sua vita apostolica seguiva mirabilmente questa legge dell’unità personale: egli rifiutava tutto ciò che veniva attribuito alla sua natura umana come persona: Io non cerco la mia gloria [Gv 8, 50]. - Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio [Lc 18, 19]. - Ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo [Mt 8, 20]. Egli non può far nulla da se stesso, è in continuazione a disposizione della divinità. Non fa che eseguire gli ordini, ripetere le parole e imitare le opere che il Padre stesso compie: Ma il Padre che è in me compie le sue opere [Gv 14, 10].

All’esterno, Nostro Signore agiva come una persona umana. Durante la sua vita a Nazareth, e stava loro sottomesso [Lc 2, 51]. - Durante la sua vita apostolica si dice semplicemente mandato.

Ecco, anima mia, tu sarai le membra e le facoltà di Gesù Cristo , perché egli viva ed agisca in tutto per la gloria del Padre suo.

 

Preghiera per il dono di sé

Padre santo,
l’amore che si è manifestato in Gesù Cristo
e che si celebra nell’Eucaristia,
ci spinge a rispondere al suo dono con il dono
di noi stessi.

Fa’ che viviamo il Mistero pasquale,
lo interiorizziamo nella preghiera
e condividiamo con gli uomini la Vita che ne deriva.

Aiutaci ogni giorno a rispondere alla chiamata di Gesù,
tuo Figlio,
che ci invita a lasciare tutto per seguirlo
nel cammino evangelico tracciato dalla nostra Regola di Vita.

Il tuo Santo Spirito ci guidi,
insieme alla comunità dei fratelli, a cercare solo Te
e ad ispirare ogni nostro passo al Vangelo.

Per il tuo amore sempre fedele,
e confidando nell’intercessione della Vergine Maria,
Madre di Dio,

e di San Pier Giuliano Eymard,
ti domandiamo, o Padre, di perseverare per tutta la vita,
nel dono di noi stessi al servizio di Cristo e dell’uomo.

Concedici di lavorare alla costruzione d’un mondo fondato
sulla giustizia e sull’amore,
perché venga il regno di Cristo e si manifesti al mondo
la tua gloria.

Tuo è il Regno,tua è la potenza
e la gloria nei secoli. Amen

Adattamento di RV 102